
Motion graphics e motion design: non sono la stessa cosa!
Motion design e motion graphics non sono sinonimi! Scopri cosa li distingue davvero, perché il movimento è diventato un linguaggio e come viene usato.
Se hai letto il nostro articolo introduttivo sulla motion graphics, quello dove cercavamo di spiegare ogni cosa possibile, sai già che parliamo di grafica animata.
Leggendo su internet ti sarà capitato di trovare anche il termine motion design usato nello stesso contesto — a volte perfino come sinonimo di motion graphics.
Non me lo spiego, perché non vogliono dire la stessa cosa. Sono due concetti diversi, anche se collegati. E oggi voglio chiarire questa differenza, con una definizione pratica e utile.
Motion graphics: quando la grafica prende vita
Con motion graphics si intende la “semplice” grafica animata. È l’arte di far muovere testi, forme, icone, immagini… Tutto ciò che compone un layout grafico.
È nata con il medium audiovisivo e si è evoluta con la popolarità sempre più crescente dei media digitali. A differenza dell’animazione in senso ampio (che può includere cartoni, personaggi, storie), la motion graphics si concentra perlopiù su elementi grafici e testi — anche se talvolta si possono usare delle illustrazioni e pure dei personaggi.
Pensa a un’infografica che si muove; dei testi che si animano a ritmo con la voce in un video promozionale; un logo che si trasforma o alla sigla di una serie TV: questa è motion graphics.
Motion design: quando dietro il movimento c’è un pensiero
Il motion design è un passo oltre: è la progettazione del movimento con uno scopo preciso.
Non si limita a far muovere qualcosa perché è bello. Si chiede: perché questo elemento si muove così? Cosa comunica? A chi?
Il motion design usa molte tecniche — tra cui proprio la motion graphics — ma anche:
- animazione 2D o 3D
- video live action
- interazioni animate su web e app
- transizioni, microinterazioni, effetti dinamici
Più che una tecnica è un approccio, che prevede un metodo progettuale per comunicare dei concetti attraverso il movimento.
Il movimento diventa funzionale
Uno degli ambiti dove il motion design fa la differenza è quello delle interfacce digitali: app, siti web, software.
Le animazioni in questi contesti non sono solo estetica, ma servono a guidare l’utente:
- indicano cosa è cliccabile
- evidenziano delle informazioni
- danno feedback (es. “hai inviato il messaggio”)
- suggeriscono flussi d’uso in modo intuitivo
- e molto altro: anche se ci sono degli usi del movimento culturalmente già stabiliti, il limite è sempre la fantasia di chi progetta l’interfaccia
Sono animazioni funzionali, progettate per migliorare e facilitare l’esperienza.
Il motion branding: l’identità visiva in movimento
Un altro campo in cui il motion design sta crescendo è il branding.
Ad oggi, l’identità visiva di un’azienda non si ferma al logo stampato, ai biglietti da visita o al font istituzionale. Un brand vive anche — e in alcun i casi soprattutto — nel mondo digitale, dove il movimento è un’asset comunicativo molto potente.
Qui entra in gioco il motion designer, che attraverso il motion branding traspone l’identità visiva di un marchio nella sua versione animata. Tutto ciò include:
- l’animazione del logo
- il comportamento di una mascotte
- la grafica dinamica dei contenuti video
- la coerenza visiva nelle transizioni tra scene
- le sigle
- le animazioni del sito web
- e molto altro!
Non si tratta solo di estetica, ma di coerenza comunicativa tra ciò che un brand è e come si muove nel mondo digitale.
Conclusioni
Per riassumere tutto in una sola frase: la motion graphics è uno strumento, il motion design è il progetto.
Oggi molti strumenti ci permettono di mettere animazioni ovunque e realizzare un contenuto in motion graphics è diventato abbastanza semplice. In questo contesto, saper progettare la grafica anche attraverso il modo in cui si muove è ciò che fa la differenza.
Vediamo siti web, presentazioni in Power Point o video pieni zeppi di animazioni, ma rarissime volte sono progettate con un senso comunicativo — vengono messe solo perché sono carine. Il risultato è una serie di prodotti poco efficaci e controproducenti, perché pacchiani e amatoriali.
Capire la differenza tra l’esecuzione e la progettazione non è solo una questione tecnica: è fondamentale per chiunque lavori con i contenuti visivi, la comunicazione o il design digitale.